L’interferenza di Max Headroom : una inquietante storia di hacking lunga 30 anni

Oggi cade l’anniversario di un episodio avvenuto giusto 30 anni fa a Chicago: il 22 Novembre 1987. Un episodio di Hacking di quelli rimasti più celebri, a tratti inquietante, e a tutt’oggi irrisolto: non si sono ancora scoperte le modalità nè gli autori: tutta la vicenda è sempre rimasta avvolta in un alone di mistero.

Faccio prima una breve premessa dato che non tutti i miei lettori a quell’epoca erano nati o abbastanza grandicelli da poter  ricordare e molti, anche se c’erano, non conoscono il personaggio principale: Max Headroom, che in questa storia, in realtà, non c’entra nulla se non per il fatto che l’hacker abbia indossato una sua maschera.

Il personaggio di Max Headroom apparve la prima volta nel 1985 come presentatore (oggi diremmo Vee-Jay) in un programma musicale britannico, divenne poi il protagonista di una serie fantascientifica omonima di genere cyberpunk andata in onda nel 1987/1988 sulle emittenti USA. Il telefilm venne trasmesso anche in Italia, su Rai Due, dal 2 Gennaio 1989 (link ad articolo de La Stampa del 03/01/1989). Fu anche protagonista di alcuni spot pubblicitari per la Coca-Cola (con il motto “Catch the Wave”).

L’attore che lo impersonava, Matt Frewer, veniva pesantemente truccato per far apparire il volto come se fosse generato al computer (all’epoca la tecnologia non era sufficiente per generare una testa umana che si muovesse in maniera verosimile e fosse sincronizzata col parlato). L’unica cosa di Max Headroom che veniva generata al computer era lo sfondo, costituito da pattern geometrici.

Il personaggio Max Headroom personalmente a me rimase impresso da bambino per averlo visto nel video musicale Paranoimia degli Art of Noise.

Chiarito chi è Max Headroom, torniamo all’argomento principale di questo articolo: L’ interferenza di Max Headroom, storia meglio nota con la descrizione inglese: Max Headroom Broadcast Signal Intrusion o semplicemente Max Headroom Incident.

Erano le 21:14 del 22 Novembre 1987, una domenica sera qualunque. Su Channel 9 (WGN-TV 9, una emittente americana privata di Chicago) stavano trasmettendo un programma di informazioni: Nine ‘o Clock News (trasmissione che esiste ancora oggi e si chiama WGN News at Nine). A parlare c’era Dan Roan, un presentatore sportivo che stava commentando della vittoria di 30 a 10 dei Chicago Bears contro i Detroit Lion.

Ad un tratto la trasmissione svanisce e c’è il buio per qualche secondo. Subito dopo compare un personaggio dall’aspetto inquietante: è una maschera di Max Headroom un po’ caricaturata con l’aggiunta degli occhiali da sole (qualcuno dirà che assomiglia ad un incrocio tra Richard Nixon e il Joker di Batman), con dietro una lamiera corrugata mossa da qualcuno (si trattava probabilmente di una serranda) a simulare lo sfondo generato al computer tipico delle trasmissioni del Max Headroom originale. Non c’è audio se non un fitto ronzìo che rende il tutto ancora più inquietante:

L’intrusione dura soltanto 20 secondi. Terminata l’intrusione ricompare un Dan Roan allibito che riesce a dire soltanto, con un sorriso nervoso: “Beh, se vi state chiedendo cosa sia accaduto… non siete gli unici!”, poi cerca di riprendere da dove era stato interrotto, ma senza successo: lo sgomento è tanto. In quei 20 secondi, gli ingegneri della WGN riuscirono ad interrompere il segnale dell’hacker cambiando le frequenze di trasmissione dallo studio di Canale 9 alla centrale di trasmissione nel John Hancock Center.

Max Headroom era un personaggio molto noto all’epoca: i suoi episodi parlavano di un futuro non molto lontano e la notorietà del suo volto si potrebbe paragonare a quella della maschera di Guy Fawkes nei giorni odierni, portata alla ribalta dal film V per Vendetta che, tra l’altro, è anche incentrato sul tema dell’intrusione nei segnali televisivi.

L’Hacker non si fermò a quella intrusione senza audio di 2o secondi.

Più tardi, dopo 2 ore esatte, alle 23:15, Canale 11 (WTTW TV11, emittente pubblica di Chicago) trasmetteva una puntata di Doctor Who (The Horror of the Fang Rock). Ad un tratto il telefilm viene interrotto da un disturbo e compare nuovamente lui. Questa volta l’intrusione ha anche l’audio e dura per ben un minuto e 22. L’audio è molto distorto e disturbato da ronzio, in pochissimi riuscirono subito a capire cosa dicesse e alcune frasi non sono state decifrate. Il discorso è sconclusionato e non segue nessun filo logico:

That does it
He's a frickn' nerd
Yeah, I think I'm better than Chuck Swirsky
Frick'n liberal
Oh, Jesus
Yeah
Catch the wave
Your love is fading
(parole incomprensibili)
I still see the X
Oh my files!
Oh, I just made a giant masterpiece
for all of the greatest world newspaper nerds
My brother is wearing the other one
It's dirty
(Looks like it's got blood prints on it)
(I'm going to put my fine off)
Questo è troppo!
Lui è un fottuto nerd
(probabilmente rivolto a Dottor Who che stava andando in onda)
Si, penso di essere meglio di Chuck Swirsky
quel fottuto liberale!
(Chuck Swirsky all'epoca era un noto cronista sportivo della WGN)
Oh Gesù, Si!
Cattura l'onda (prende una lattina di pepsi e la lancia, questo gesto rimanda ad una vecchia pubblicità della Coca Cola interpretata dal Max Headroom originale)
(si avvicina alla telecamera con un fallo di plastica probabilmente infilato nel dito medio) Il tuo amore va svanendo (lascia cadere quella che sembra un'altra lattina)
(mormora la sigla di Clutch Cargo, una vecchia serie animata inizio anni '60)
Vedo ancora la X (riferimento all'ultima puntata di Clutch Cargo)
Oh, I miei files!
Ho appena realizzato un enorme pezzo d'autore per tutti i nerd del più grande giornale al mondo (la sigla della tv, WGN, sta per World Greatest Newspapers)
(prende un guanto decisamente sovradimensionato) Mio fratello indossa l'altro
(indossa il guanto) E' sporco

a questo punto su quest'ultima frase ci sono delle discordanze, molti video danno due diverse interpretazioni:

E' come se ci fossero delle macchie di sangue
oppure
Sto per mettere da parte la mia finezza (?)
(toglie il guanto e lo lancia)

A questo punto l’inquadratura cambia: la persona che indossava la maschera si trova girata di spalle con il volto fuori campo e il sedere di fuori, tiene con la mano sinistra la maschera che si è tolto e  di fianco c’è un’altra persona vestita da donna, sempre con il volto fuori campo, con in mano una paletta per le mosche che lo sculaccia. Questa scena, unita ai classici disturbi d’interlacciamento, non toglie dubbi che l’intrusione sia stata registrata dapprima su VHS e quindi mandata in onda. Mentre la persona sulla destra sculaccia il finto Max, le parole sono:

They're coming to get me
Bend over bitch
Don't do it, nooooo
Stanno venendo a prendermi
sottomettimi [donna di malaffare]
Non farlo, nooooo!

Ci sono in giro tanti video sottotitolati ma molti discordano sull’interpretazione di alcune frasi. Qui c’è uno dei tanti video della seconda intrusione con i sottotitoli:

Dopo di ciò di nuovo il buio e il telefilm del Dottor Who riprende. La cosa allucinante è che il dottor Who in quel momento pronuncia la frase:

As far as I can tell a massive electric shock. He must have died instantly

che si traduce con:

Per quel che ne so è stato un forte shock elettrico. Deve essere morto sul colpo

Ironia della sorte o era tutto calcolato?

Questa seconda emittente non aveva la possibilità di dirottare le frequenze di trasmissione, per cui i tecnici rimasero inermi davanti a quello che stava succedendo e quel minuto e 22 parve interminabile. In entrambi i casi si pensò da subito che l’intrusione venisse dall’interno e vennero chiamati anche i federali. Vennero perquisiti in lungo e largo gli studi televisivi ma senza trovare nulla, nemmeno un briciolo d’indizio.

All’inizio alcuni specialisti dissero che erano necessarie strumentazioni molto costose ed ingombranti per riuscire ad ottenere questo risultato. Le trasmissioni vengono “assemblate”, per così dire, in uno studio televisivo dopodichè lo studio televisivo trasmette i segnali, utilizzando le micro-onde, ad un ripetitore molto potente, generalmente posizionato in un punto molto alto (un grattacielo) per poterle diffondere a tutta la città. Il collegamento tra studio e trasmettitore viene chiamato STL (Studio-Transmitter Link). L’hacker in pratica era riuscito a bypassare l’STL ma altri specialisti dissero che bastavano anche attrezzature da circa 10mila dollari e nemmeno tanto ingombranti (potevano occupare lo spazio di due valigette). L’unica cosa ingombrante poteva essere un’antenna parabolica, ma nemmeno: se fossero riusciti a posizionarsi molto molto vicino al trasmettitore, sarebbe bastata anche un’antenna più piccola. Il grafico sottostante illustra la posizione degli studi televisivi di Canale 9 e Canale 11 e i rispettivi trasmettitori:

posizione degli studi televisivi e dei trasmettitori

Ad ogni modo si indagò su tutti i sospetti ma senza trovare nulla di concreto. Nel 2011 un programmatore di Chicago dal nickname bpoag (Bownie J. Poag) scrive un post su Reddit dicendo di conoscere i 2 autori dell’interferenza di Max Headroom, ma non svela i loro veri nomi per ovvie ragioni, indicandoli semplicemente come J e K. Dice che J era affetto da autismo e aveva un senso dello Humor piuttosto deviato e non faceva mai discorsi che seguivano un filo logico, all’epoca dei fatti doveva avere circa 30 anni mentre Poag ne aveva circa 13. Molti elementi dell’attacco, tra cui il modo di dire “oooooh” che il Max fasullo aveva, fecero ricadere i sospetti di Poag su J, ma l’elemento principale fu che all’epoca li sentì parlare di “qualcosa di grosso” e quando gli chiese di cosa si trattasse, K gli disse di guardare su canale 11 quella sera stessa.

Nel post su Reddit, Poag fa riferimento a luoghi e vicende che poi, più tardi, altri utenti di Reddit di Chicago, che erano in quelle zone all’epoca dei fatti, confermarono essere veri. Nel 2013, Chris Knittel, un giornalista di VICE intervista Poag e pubblica tutti gli studi della vicenda nonchè l’intervista con Poag. Tuttavia, Poag stesso, nel 2015 con un altro post su Reddit afferma che, dopo molti incontri con tecnici delle reti televisive, nonchè con Rick Klein (Curatore del Museum of Classic Chicago Television / Fuzzymemories.tv), giungono alla conclusione che era impossibile, nel 1987, che un semplice amatore potesse riuscire a fare una cosa del genere: era necessaria strumentazione di un certo livello che all’epoca non era accessibile alle persone comuni, per cui, di fatto, J e K non potevano essere i colpevoli.

Sono passati 30 anni e non si sa assolutamente nulla di questa vicenda. Un caso di Hacking così non c’era mai stato.

Vi lascio con un ultimo video/documentario che riassume per bene la storia:

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