Giocare a Doom su una macchina fotografica digitale ?
Chi già usava il pc a scopi ludici negli anni ’90 non può non aver conosciuto il videogioco Doom, che dopo il predecessore Wolfenstein 3D, ha dato il via al genere “Sparatutto in prima persona” (o FPS – First Person Shooter).
Ma non è di questo che voglio parlare anche se all’epoca passavamo le nottate a cercare di superare i livelli assaliti da orde di zombie e ragni cervellotici meccanizzati.
Un ragazzo, un certo JJ Dasher, ha modificato una vecchia macchina fotografica digitale realizzando quella che, in breve, è diventata famosa con il nome di DoomBox : una specie di consolle portatile in cui gira Doom, ricavata da una vecchia Kodak DC290 e parti di tastiera di un normale pc.
Non si tratta di modifiche pesanti in quanto la macchina fotografica in questione, insieme ad altre prodotte intorno al 2000, monta, anzichè un firmware proprietario come le macchine fotografiche digitali attuali, un sistema operativo, sviluppato da Kodak, dal nome DigitaOS con il quale gli smanettoni, anni addietro, si sono divertiti parecchio.
Quindi: non è che si possa giocare a Doom su qualsiasi macchina fotografica digitale!
Tale sistema operativo, oramai non più in uso per motivi sconosciuti (probabilmente è stato ritenuto non fosse conveniente continuare il suo sviluppo), era stato appunto pensato per le macchine fotografiche digitali (lo usavano alcuni modelli Kodak, HP, Minolta e Pentax) e permetteva, quindi, di avere anche applicazioni direttamente sul dispositivo come piccoli software di fotoritocco.
La disponibilità di un sistema operativo e quindi, soprattutto, la possibilità di potervi scrivere applicazioni in un linguaggio chiamato Digita Scripting rilasciato con un SDK, ha ovviamente solleticato la fantasia di molti (alcuni già all’ epoca collegavano alla macchina fotografica un ricevitore GPS facendo in modo che sulle foto apparissero latitudine e longitudine del luogo in cui erano state scattate: cosa, questa, che invece stiamo vedendo in via di sviluppo soltanto 10 anni dopo unicamente su macchine fotografiche di fascia elevata o su smartphone/palmari di nuova generazione).
Inutile dire, a questo punto, che si è passato anche ad effettuare il porting di alcuni giochi, da citare in primis lo strafamosissimo emulatore MAME (chiamato MAMED per l’occasione), tanto amato dagli appassionati (e non) delle sale giochi.
Questo ragazzo, appunto, avendo per le mani una macchina fotografica con sistema operativo DigitaOS, con le lenti guaste, ha ben pensato di “riorganizzarla” creando quella che ha chiamato DoomBox, eliminando tutte le parti superflue della fotocamera e sostituendo i tasti originali, molto scomodi per giocare, con i pulsanti di una tastiera (noi videogiocatori che usiamo il pc siamo molto affezionati alla tastiera!). Infine gli è bastato caricare sul dispositivo il porting del famoso videogioco, realizzato anni fa da James Surine (il porting!):
Sul suo sito potete trovare tutte le informazioni riguardo al progetto. Purtroppo del DigitaOS, non essendosi molto diffuso ed essendo morto quasi prematuro, sono rimaste poche informazioni al riguardo. Se l’argomento vi interessa, come ha interessato me, vi lascio qui alcuni link:
Digita World – Gruppo non ufficiale sul DigitaOS, con programmi ed esempi di scrittura delle applicazioni
DigitaOS Memorial Page – Raccoglie applicazioni per DigitaOS, tra cui DOOM e MAMED
Pagina personale di Ralph Brown con alcune applicazioni e trucchi per DigitaOS
DoomBox – Doom su una Kodak DC290, oggetto dell’articolo