Come ti trasformo i vecchi devices in opere d’arte: L’idea di GridStudio
Diciamoci la verità: quante volte noi popolo di smanettoni, inventori… makers ci siamo soffermati ad osservare un circuito stampato o un dispositivo tecnologico qualsiasi, cercando di carpirne i segreti, ammirando le soluzioni tecniche in cerca di ispirazione o semplicemente per contemplarne la bellezza? E’ da qui che nasce l’idea di Grid Studio, che è anche un ottimo modo per riciclare in maniera creativa.
Gli oggetti mostrati nelle foto di questo articolo sono stati gentilmente offerti da Grid Studio. Le opinioni qui riportate sono del tutto personali e non influenzate in alcun modo dal fornitore del prodotto.
Indice dei contenuti
Chi è Grid Studio
Grid Studio è un’azienda che con il passare degli anni si è specializzata nel riciclo creativo e artistico di dispositivi elettronici, a partire dall’iPhone, che rappresenta probabilmente il prodotto di punta. I loro prodotti sono stati recensiti da riviste specializzate del settore come CNet, HDBlog, 9To5Mac solo per citarne alcuni (posso aggiungermi anche io adesso!).
In pratica i ragazzi di Grid Studio raccolgono belle quantità di vecchi iPhone, altri cellulari, e console da gioco da canali destinati allo smaltimento, li disassemblano accuratamente e ne realizzano dei quadri in cui ogni componente dell’apparecchio ha il suo posto su uno sfondo bianco su cui ne viene riportata anche la descrizione.
Si tratta di un’idea decisamente originale e a dirla tutta anche io in passato ho pensato tante volte di realizzarmi una cosa del genere utilizzando i miei vecchi cellulari (purtroppo il mio primissimo Motorola 8700 è andato disperso e spero che Grid Studio ci pensi). Devo però ammettere che non è tanto semplice farlo in casa soprattutto pensando al fatto che i componenti più pesanti devono essere per forza di cose tenuti su uno sfondo abbastanza rigido con un buon adesivo, alle altezze giuste, e poi mettere delle decorazioni stampate con le descrizioni complica ancora di più la realizzazione. Insomma c’è un bel lavoro da fare ed è un lavoro di tipo “artistico” e soprattutto che richiede un sacco di pazienza.
Grid Studio mi ha inviato una cornice con il Nintendo Gameboy e un’ altra cosa molto più piccola di cui parlerò più in basso, ma procediamo con ordine.
Cura nei dettagli
Partiamo dalla spedizione: cornice Gameboy e altro oggetto sono stati spediti lo stesso giorno, da un magazzino cinese. L’oggetto piccolo è arrivato dopo solo una settimana. Il quadro col Gameboy è invece arrivato dopo circa 2 settimane e mezza e con il numero di spedizione cambiato: infatti continuavo a tracciare e risultava che il pacco era ancora in Cina pronto per la partenza, anche il giorno stesso che mi è stato consegnato. Ho quindi controllato sul pacco e ho visto che il numero di spedizione (mi riferisco al nuovo codice che viene apposto in Italia) era stato variato rispetto a quello comunicato inizialmente e quindi probabilmente i due codici di spedizione risultavano scollegati e la spedizione appariva (e continua ad apparire) continuamente ferma in Cina. Onestamente non so cosa abbiano combinato i sistemi di spedizione ma l’importante è che sia arrivato tutto intatto e senza problemi. Comunque, che il quadro col Gameboy arrivasse un po’ più tardi me lo aspettavo date le dimensioni.
La scatola che conteneva il quadro era contenuta all’interno di un’altra scatola, imbottita, e protetta anche negli spigoli con angolari di plastica. Insomma avrebbero anche potuto lanciare il pacco che non sarebbe successo niente. Vi assicuro che era di una solidità inaspettata. Non appena ho aperto la scatola di cartone esterna è venuto fuori un packaging che, onestamente, non mi era mai capitato tra le mani in vita mia:
Il quadro era in pratica avvolto in una carta spessa, nera opaca, con il logo Grid Studio lucido in rilievo. Una carta che da l’impressione di essere davvero pregiata. A chiudere la carta, un nastro in stoffa, sempre nero e con il logo ripetuto per la lunghezza. Il nastro era sigillato al centro con un bollo in ceralacca e un rametto essiccato. Inutile dire che sono rimasto decisamente sbalordito e ho tenuto il quadro così, senza togliere la carta, per più giorni (giuro) perchè mi sembrava davvero un peccato rovinare quell’imballaggio così raffinato.
Alla fine ho preso coraggio e ho aperto la carta senza strapparla: ho scoperto poi che si tratta di un pezzo di carta già tagliato e sagomato a misura per il quadro, per cui lo si apre alzando gli angoli senza la necessità di stracciare tutto. E ho conservato carta, nastro, bollo e rametto… lo so… sono un po’ malato su queste cose.
Il quadro è qualcosa di veramente ben ingegnerizzato:
Come vedete ci sono delle etichette stampate sullo sfondo che descrivono i componenti, delle piccole icone e la data di introduzione sotto al nome (1989, anno di introduzione in Giappone e negli USA, da noi arrivò l’anno successivo).
La prima cosa che ho notato, in questo quadro, è che manca il pezzo col display. Non ho idea del perchè manchi ma posso solo immaginare una questione puramente logistica: semplicemente in questo spazio quadrato qualcosa non poteva entrarci, ed è stata eliminata la parte meno appariscente e sicuramente quella che in tutti i Gameboy è sempre la più sciupata.
Sotto la finestra delle scocca superiore c’è la grafica della schermata iniziale di Tetris: non è un gioco scelto a caso tra la vasta libreria del Gameboy bensì è uno dei primi giochi che uscirono insieme al Gameboy (con Super Mario Land) ed è probabilmente quello più conosciuto.
Sono rimasto di stucco per le scocche: sono perfette, senza graffi e con il loro colore originale, senza alcun segno di ingiallimento. Eppure sono originali perchè ci sono tutte le scritte in rilievo sulla scocca inferiore sopra al vano batterie… Per quanto riguarda il “vetrino” ci sta che quello sia stato cambiato, dato che il ricambio è a portata di mano un po’ dappertutto ed è la prima cosa che si graffia… ma le scocche… Forse le trattano col retrobright? Oppure hanno semplicemente una disponibilità talmente vasta di oggetti da smaltire che possono permettersi di scegliere quelli in condizioni migliori.
I componenti all’interno della cornice sono tutti originali. Ho anche notato qualche elettrolitico gonfio e qualche componente metallico con dei piccoli punti di ossido.
Devo dire la verità… un po’ mi è venuta la tentazione di rimontarlo ma l’ho soppressa subito. Quindi i costi, soprattutto nei casi degli iPhone più vecchi, sono più che giustificati trattandosi di materiali originali.
In realtà non è nemmeno detto che debba per forza di cose trattarsi di dispositivi guasti, si tratta di dispositivi destinati allo smaltimento e la gente butta via anche cose funzionanti.
Nei casi in cui il dispositivo prevede una batteria (come nel caso dei cellulari), questa viene sostituita, per sicurezza, da una batteria finta dal momento che non sarebbe affatto saggio tenere in un quadro una batteria al Litio prelevata per di più da un dispositivo che doveva essere gettato via.
Il vetro superiore della cornice è in plexiglass, quindi infrangibile, e arriva protetto da una pellicola trasparente che bisogna rimuovere. Il plexiglass è un prodotto sicuro ed è necessario dato il viaggio che deve farsi la cornice ma a differenza del vetro è più soggetto a graffi, quindi bisogna fare attenzione nella pulizia.
La cornice in questione ha due ganci posteriori alle estremità e nella scatola sono usciti anche dei curiosi ganci muniti di 4 chiodi:
Sono onesto: non ho mai visto nemmeno questo tipo di gancio per quadri, e comuque non li ho usati perchè nel muro non vanno bene, credo siano più adatti a pareti di legno o cartongesso. Altre foto più dettagliate della cornice le ho messe sul mio instragram.
I Chip in Resina
L’altro oggetto di cui parlavo è un chip Apple A7 (chiaramente sempre originale), inglobato nella resina, con una decorazione che mima le tracce di un circuito stampato:
Quest’oggetto è davvero bello e ha un costo abbastanza contenuto (nel momento in cui scrivo è a circa 40 euro). Vi lascio altre due foto per farvi apprezzare visivamente la manifattura anche di questo:
Fino a qualche giorno fa c’era anche un altro chip Apple, che adesso non trovo più: il problema di questi dispositivi è infatti la disponibilità. Per esempio molto tempo fa non avevano in catalogo l’iPhone di prima generazione mentre nel momento in cui scrivo c’è. Certo che mi piacerebbe vedere inglobato nella resina anche qualche vecchio chip della famiglia x86.
Il catalogo
Il catalogo di Grid Studio parte dal primo iPhone, il 2G o prima generazione (2007), che, onestamente, non costa proprio pochissimo, ma considerate che è davvero quasi impossibile da trovare. Ci sono altri prodotti Apple tra cui il primo modello di Apple Watch e alcuni iPod. Sono presenti anche altri cellulari tra cui il Nokia E71, un Blackberry e il Google Pixel 1. Si arriva quindi alle console da gioco, e questa parte di catalogo per me è la più interessante: c’è addirittura il GameGear (che non mi dispiacerebbe affatto mettere affianco al Gameboy, anche perchè pure di questo ne ho un esemplare in ottime condizioni inscatolato), vari modelli di PSP e molti modelli Nintendo. Oltre alle console da gioco portatili ci sono anche i controller delle console fisse.
Insomma, come idee regalo per un vero appassionato o per se stessi, si tratta di cose decisamente belle e che possono essere lasciate in eredità, i prezzi oscillano e bisogna sempre buttare un occhio perchè spesso mettono sconti o fanno giveaway.